Esercizi di Bioenergetica: corpo e mente
L’impulso è sempre un movimento viscerale; la resistenza, “quello che stringe”, è sempre un insieme di tensioni muscolari. Qualcosa ci stringe e ci angoscia quando siamo limitati, stretti nelle nostre possibilità di espressione; quando ci vengono imposti modelli, formule o principi, quando è ristretta la libertà. Tutta l’angoscia nasce da un desiderio o da una necessità di compiere un’azione, prendere una decisione o assumere un atteggiamento, che io non compio, non prendo, non assumo; può essere comparata alla situazione di un automobilista che simultaneamente affonda i piedi nell’acceleratore e nel freno. Non posso (o non devo) fuggire, scappare via, piangere, esprimere la mia rabbia o il mio amore. La preparazione organica si blocca, e le contrazioni muscolari e viscerali che accompagnano questa preparazione dell’organismo all’azione si irrigidiscono. È così che nascono le corazze muscolari del carattere descritte da Reich …” (V. Salles, “fame d’aria”)
La bioenergetica, teoria di riferimento per gli esercizi Psicorporei, è una forma di terapia che associa il lavoro sul corpo, con quello sulla mente: una tesi fondamentale è che il corpo e la mente funzionalmente sono identici e, cioè, che quello che succede nella mente riflette quello che succede nel corpo e viceversa.
Cosa significa questo in bioenergetica?
Secondo Lowen, allievo di Reich e fondatore della bioenergetica, ogni contrattura muscolare porta con sé una riduzione del livello personale di energia o una restrizione del suo flusso naturale nel corpo.
I processi energetici del corpo sono in relazione con lo stato di vitalità del corpo. La rigidità o la tensione cronica diminuiscono la vitalità e abbassano l’energia. Ogni ‘stress’, infatti, produce uno stato di tensione nel corpo. Normalmente la tensione scompare quando lo ‘stress’ è eliminato.
Le tensioni croniche persistono, tuttavia, anche dopo la scomparsa dello ‘stress’ che le ha provocate, diventando un atteggiamento corporeo o un assetto muscolare inconscio. Simili tensioni muscolari croniche disturbano la salute emotiva abbassando l’energia di un individuo, limitandone la motilità (il naturale e spontaneo movimento).
Dunque questi esercizi, attraverso una pratica dedicata esclusivamente al corpo, sono uno strumento di riduzione dello stress attraverso un lavoro sistematico e continuativo sulle tensioni muscolari croniche.
E’ importante, comunque, sottolineare che questi esercizi non sono il sostituto di una psicoterapia. Non potranno risolvere profondi problemi emotivi, per cui generalmente si richiede un intervento terapeutico competente. Ma, che siate o no in terapia, l’eseguirli regolarmente vi aiuterà in modo notevole ad accrescere la vostra vitalità e la vostra capacità di provare piacere.
A cosa servono questi Esercizi?
Gli esercizi intendono offrire, attraverso movimenti appropriati, un miglior contatto, una migliore consapevolezza delle proprie tensioni, al fine di attivare o ri-attivare, il naturale processo di autoregolazione e di scarica.
L’obiettivo è mobilitare l’energia del corpo attraverso i processo di tensione – carica – scarica – distensione. L’energia è prodotta dal metabolismo ed è in relazione con la quantità di ossigeno disponibile. Più energia produce, più movimento e motilità si realizzano.
Durante la pratica la persona può sperimentare uno stato crescente di vibrazione muscolare, un corpo sano, infatti, è un corpo in grado di vibrare attraverso la libertà delle onde respiratorie, circolatorie, peristaltiche.
La vibrazione è dovuta ad una carica energetica della muscolatura: l’obiettivo è di far continuare le vibrazioni come un fremito regolare e delicato man mano che cresce l’eccitazione e la tensione per aumentare la capacità di tolleranza dei sentimenti piacevoli e di quelli spiacevoli. Quindi non vi spaventate è un segno che siete vivi, anzi che state riattivando le vostre energie.
Infatti, lo scopo dell’attività è di aiutare a “lasciarsi andare” al piacere. Il piacere è una risposta del corpo. La capacità di provare piacere è una funzione della vitalità del corpo, cioè, una misura di quanto sia vivo il corpo in maniera vibrante.
Si tratta tuttavia sempre di esercizi, non di prove di abilità, e molto dipende da quanto vi si investe. Se vengono praticati meccanicamente, ne otterrete ben poco. Se li eseguite in modo coercitivo, ne diminuirà l’efficacia. Se li eseguite in modo competitivo, non proverete nulla. Chi li avrà praticati con particolare cura e interesse per il proprio corpo, tuttavia, resterà meravigliato della loro utilità.
In cosa consistono gli esercizi?
In bioenergetica gli esercizi sono molteplici: si lavora attraverso la respirazione, la postura , il movimento, il contatto e la voce per sperimentare una nuova consapevolezza, corporea, imparare a lasciarsi andare ed esprimersi più liberamente. Descrivere tutti gli esercizi è riduttivo ed è possibile comprenderli solo attraverso la pratica.
Lowen definisce alcune “posizioni di base” che generalmente sono svolte ad ogni incontro di pratica.
Il grounding
Il grounding è la chiave del lavoro bioenergetico. Se siete ben radicati il vostro corpo sarà naturalmente bilanciato, diritto e saldo. La vostra energia scorrerà liberamente e la visione migliore. Più vi lasciate scendere dentro di voi, più profonda è la vostra respirazione. Avere ‘grounding’ è un altro modo per dire che una persona ha i piedi per terra. Può essere anche usato per significare che una persona sa dove è e perciò sa chi è. Quando ha i piedi per terra, una persona ha la sua posizione’, cioè, è ‘qualcuno’ In un senso più ampio, il ‘grounding’ rappresenta il contatto dell’individuo con le realtà base della sua esistenza. Egli è radicato nella terra, identificato con il proprio corpo, consapevole della propria sessualità, è teso verso il piacere. Queste qualità mancano nella persona che vive ‘tra le nuvole’ o tutta nella testa, anziché nei piedi. Il ‘grounding’ implica che una persona si ‘lasci scendere’, che abbassi il suo centro di gravità, che si senta più vicina alla terra. Sente la terra sotto di sé e i piedi che vi poggiano sopra. Il risultato più immediato è di aumentare il suo senso di sicurezza. (A. Lowen)
Il bend over
Questa postura (piegati in avanti, ginocchia flesse) permette di approfondire la respirazione e di rilassare le tensioni della zona lombo sacrale: ha la funzione di migliorare il grounding e di sentire di potersi “reggere sulle proprie gambe”, ossia di arrendersi al corpo e di poter reggere l’eccitazione. In questa posizione, infatti, le ginocchia, che sono gli ammortizzatori del corpo, si piegano facendo passare lo stress attraverso il corpo e nel terreno. Se però le ginocchia sono rigide, la pressione viene intrappolata nel fondo della schiena, creando tensione.
L’arco
La posizione dell’Arco, in bioenergetica, si basa sul principio che un corpo ben funzionante si comporta come un arco vero e proprio in molte attività della vita.
A sua volta, un arco ben funzionante, presenta delle solide estremità, che corrispondono nel corpo ai piedi e alla testa: ciò significa che l’estremità inferiore è ancorata al suolo tramite i piedi, mentre la parte alta è resa stabile dai muscoli posteriori del collo. (A. Lowen)
Consente di aprire in maniera più completa alla respirazione e incrementare la tensione alle gambe. Se eseguito in maniera corretta, anche schiena, ginocchia e caviglie saranno rese più flessibili. Contemporaneamente anche nel bacino e nel petto le tensioni verranno allentate.