Coincidenze

Riporto un acuto racconto di Stefano Benni per riflettere sulle opportunità della vita, su quello che chiamiamo destino, sulle coincidenze…
“C’erano nell’ordine una città, un ponte bianco e una sera piovosa. Da un lato del ponte avanzava un uomo con ombrello e cappotto. Dall’altro una donna con cappotto e ombrello. Esattamente al centro del ponte, là dove due leoni di pietra si guardavano in faccia da centocinquant’anni, l’uomo e la donna si fermarono, guardandosi a loro volta. Poi l’uomo parlò:
Gentile signorina, pur non conoscendola, mi permetto di rivolgerle la parola per segnalarle una strana coincidenza, e cioè che questo mese, se non sbaglio, è la quindicesima volta che ci incontriamo esattamente in questo punto. –
– Non sbaglia, cortese signore. Oggi è la quindicesima volta.
– Mi consenta inoltre di farle presente che ogni volta abbiamo sottobraccio un libro dello stesso autore. – Sì, me ne sono resa conto: è il mio autore preferito, e anche il suo, presumo.
– Proprio così. Inoltre, se mi permette, ogni volta che lei mi incontra, arrossisce violentemente, e per qualche strana coincidenza, la stessa cosa succede anche a me.
– Avevo notato anch’io questa bizzarria. Potrei aggiungere che lei accenna un live sorriso e sorprendentemente, anch’io faccio lo stesso.
– E’ davvero incredibile: in più, ogni volta ho l’impressione che il mio cuore batta più in fretta.
– E’ davvero singolare, signore, è così anche per me, e inoltre mi tremano le mani.
– E’ una serie di coincidenze davvero fuori dal comune. Aggiungerò che dopo averla incontrata, io provo per alcune ore una sensazione strana e piacevole Io credo, signorina, che una serie così impressionante di coincidenze non sia casuale.
– Forse la sensazione dio non avere peso, di camminare su una nuvola e di vedere le cose con un colore più vivido?
– Lei ha esattamente descritto il mio stato d’animo. E in questo stato d’animo io mi metto a fantasticare…
– Un’altra coincidenza! Anch’io sogno che lei è a un passo da me, proprio in questo punto del ponte, e prende le mie mani tra le sue…
– Esattamente. In quel preciso momento dal fiume si mette a suonare una sirena di quel battello che chiamano “il battello dell’amore”.
– La sua fantasia  è incredibilmente uguale alla mia! Nella mia, dopo quel suono un po’ mailnconico, non so perchè, io poso la testa sulla sua spalla.
– E io le accarezzo i capelli. Nel fare questo, mi cade l’ombrello. Mi chino a raccoglierlo, lei pure e…
– E trovandoci improvvisamente viso contro viso ci scambiamo un lungo bacio appassionato, e intano passa un uomo in bicicletta e dice…
– …Beati voi, beati voi…
Tacquero. Gli occhi del signore brillavano, lo stesso fecero quelli della signorina. in lontananza, si udiva la melanconia sirena di un battello che si avvicinava. Poi lui disse:
– Io credo, signorina, che una serie così impressionante di coincidenza non sia casuale.
– Non lo credo neanch’io, signore.
– Voglio dire, qua non si tratta di un particolare, ma di una lunghissima sequenza di particolari. La ragione può essere una sola.
– Certo, non possono essercene altre.
– La ragione è – disse l’uomo sospirando – che ci sono nella vita sequenze bizzarre, misteriose consonanze, segni rivelatori di cui sfioriamo il significato, ma di cui purtroppo non possediamo la chiave.
– Proprio così – sospirò la signorina, – bisognerebbe essere medium, o indovini, o forse cultori di qualche disciplina esoterica per riuscire a spiegare gli strani avvertimenti del destino che quotidianamente echeggiano nella nostra vita.
– In tutti i casi ciò che ci è accaduto è davvero singolare. – Una serie di impressionanti coincidenze, impossibile negarlo.
– Forse un giorno ci sarà una scienza in grado di decifrare tutto questo. Intanto le chiedo scusa del disturbo.
– Nessun disturbo, anzi, è stato un piacere.
– La saluto, gentile signorina.
– La saluto, cortese signore.
E se ne andarono di buon passo, ognuno per la sua strada.”
(testo tratto L’ultima lacrima, Feltrinelli, Milano 1994)

Ci sono nella vita sequenze bizzarre, misteriose consonanze, segni rivelatori di cui sfioriamo il significato, ma di cui purtroppo non possediamo la chiave…

ma ne siamo davvero convinti?

A voi la risposta…a voi la scelta…